di Pietrobono Cavicchi Farmacista di AFM
Serata di formazione intensa e di grande interesse quella che si è svolta il 22 marzo presso la storica sede della palestra Furinkazan di Ferrara.
Col patrocinio delle Farmacie comunali, guidati dagli operatori del 118 Fabrizio Biolcati e Laura Cavallari, il personale delle farmacie comunali assieme all’intero staff tecnico del Furinkazan hanno aggiornato le conoscenze teoriche e pratiche sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico e sulle manovre di rianimazione, sia negli adulti che nei bambini, secondo il protocollo American heart association (Aha).
Quattro ore di corso con prova pratica finale che hanno permesso ai partecipanti di aggiornare le conoscenze sulle nuove manovre da eseguire in caso di necessità per la rianimazione cardio polmonare, le tecniche di disostruzione da corpo estraneo e soprattutto sull’uso del defibrillatore e su come e quando chiamare i soccorsi.
Grande soddisfazione da parte di tutti i partecipanti e della Direttrice generale di Afm Ferrara, Paola Nocenti.
Afm (con due delle principali farmacie: Porta Mare e Krasnodar) e il Furinkazan (con oltre 100 atleti tra amatori e agonisti) sono realtà particolarmente attente all’aggiornamento del personale preposto all’utilizzo del defibrillatore e per le manovre di rianimazione affinché nei rispettivi ambiti siano sempre presenti operatori in possesso dei requisiti necessari. Tale formazione può essere utile pure come bagaglio personale nel momento in cui ci si trovasse a intervenire in una situazione di bisogno. La conoscenza dei corretti comportamenti da attuare in caso di necessità dovrebbe divenire patrimonio di ogni persona, sin dall’età scolare. Infatti, ciascuno di noi, anche se non operatore sanitario, può formarsi seguendo corsi qualificati. In caso di arresto cardiocircolatorio i dati internazionali confermano che l’unica terapia dimostratasi efficace, a patto che venga eseguita tempestivamente, è la defibrillazione precoce, abbinata a una rianimazione cardiopolmonare. Infatti, se il cuore e i polmoni si fermano, cessa il rifornimento di sangue e, conseguentemente, di ossigeno ai tessuti e agli organi, dei quali il più sensibile alla carenza di ossigeno è il cervello: già dopo pochi minuti di assenza di circolazione il cervello subisce danni irreversibili, ovvero gravissime lesioni che potrebbero comportare danni all’uso della parola, al movimento e alle capacità cognitive e quindi alla qualità di vita dell’individuo.
Da non sottovalutare è poi la manutenzione dei defibrillatori semiautomatici (Dae) che se non effettuata può rendere inutilizzabile l’apparecchiatura.